mercoledì 8 aprile 2015

La bellezza dell'imperfezione: "I cinque malfatti"



Vi racconto una storia....

I cinque malfatti
di Beatrice Alemagna 


Erano cinque. 
Cinque cosi malfatti. 

Il primo era bucato. 
Quattro grossi buchi in mezzo alla pancia. 

Il secondo era piegato in due, 
come una lettera da spedire. 

Il terzo era molle, 
sempre stanco, addormentato. 

Il quarto era capovolto. 
Naso in giù e gambe in su.

E il quinto... lasciamo perdere.
Il quinto era sbagliato

dalla testa ai piedi.
Un ammasso di stranezze. 

Una catastrofe. 

Non riuscivano a concludere 
niente nella vita nè avevano 
voglia di fare granchè. 
Abitavano in una grande casa
sbilenca che sarebbe potuta
crollare da un momento all'altro. 
Discutevano spesso su chi, 
fra loro, fosse il più malfatto. 
Questo li divertiva molto. 

Un giorno, da non si sa dove,
arrivò un tipo straordinario.

Era bello, liscio, perfetto. 
Aveva un naso al posto del naso, 
un corpo bello dritto, 
nemmeno un buco in pancia
e pure una bella capigliatura.

"Cosa fate qui?"
chiese il perfetto.

"Boh. Niente. Sbagliamo tutto"
risposero i cinque amici
"Ah, ma non va bene! Bisogna
trovarvi qualcosa, un progetto,
una soluzione, un'idea!"
disse il perfetto

"A me le idee passano attraverso",
disse quello bucato.
"Io le idee non le trovo. in tutte queste pieghe",
disse il piegato. 
"Le mie sono molli e deboli",
disse, per l'appunto, il molle.
"Io ce le ho tutte al contrario, le idee",
disse il capovolto.
"E le mie, ovviamente, sono tutte sbagliate",
disse lo sbagliato. 

"Dunque non servite a niente!
Siete delle vere nullità"
disse il perfetto
con aria disgustata. 

"Sarà - disse il bucato - però
io non mi arrabbio mai:
la rabbia mi passa attraverso."

"Mah - disse il piegato -
io conservo tutti i ricordi
qui, nelle mie pieghe"

"Bzz", fece il molle che, 
nel frattempo era crollato addormentato. 

"Eh! - disse il capovolto -
Io vedo le cose
che gli altri non vedono."

"Ahaaa! - rise lo sbagliato -
Io, che sono tutto sbagliato,
quando mi riesce qualcosa si fa festa!"

E dandosi pacche sulle spalle
se ne andarono, più contenti che mai.
Mentre il perfetto restò lì, solo,
a bocca aperta,
come un vero, perfetto stupido.


I cinque malfatti 
di Beatrice Alemagna
Topipittori, 2014 

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