venerdì 29 maggio 2015

Fuzzy reality




E' insensato 
dice il buon senso.
E' quel che è
dice l'amore. 

E' infelicità
dice il ragionamento. 
Non è altro che sofferenza
dice la paura. 
E' senza speranza
dice l'intuito. 
E' quel che è 
dice l'amore. 

E' ridicolo
dice l'orgoglio.
E' azzardato
dice la prudenza. 
E' impossibile
dice l'esperienza. 
E' quel che è 
dice l'amore. 
(E' quel che è, E. Fried)


Soprattutto nella nostra cultura occidentale,
cresciamo e percorriamo la nostra vita
alla ricerca del controllo degli eventi.
<<Ci addestriamo, ci educhiamo, ci arrabattiamo tutta la vita:
per scegliere, decidere, risolvere, progettare, pianificare.
Secondo volontà, secondo potere.
E poi... Poi le cose accadono.>> (E.Euli)

Ma come diceva Morin, qualsiasi azione
sfugge alla volontà e all'intenzione di chi ne ha dato origine
e i suoi effetti a lungo termine non sono prevedibili.
La tendenza a controllare l'eventualità
è probabilmente molto legata alla paura di agire.

Ma mollare un po' la presa
ci permette di sentire, percepire, esperire,
di stare nella tras-formazione!
(Come già affermato in qualche articolo fa 
ciò che permette di progredire è proprio la trasformazione delle prospettive e degli schemi) 

Mollare la presa
ci permette anche di vivere il nostro tempo!
Spesso, il fatto di scegliere, decidere, risolvere, progettare, pianificare
ci proietta eccessivamente verso il futuro
e ci porta a tralasciare il presente,
ma in questo modo, la vita attuale ci sfugge dalle mani in funzione di
eventualità future.

Mollare la presa,
significa anche fidarsi e affidarsi (E.Euli).

E' importante porsi degli obiettivi,
ma è altrettanto importante
la consapevolezza che essi possano non avverarsi,
la considerazione del processo che sta tra noi e l'obiettivo,
il tener conto che la realtà è ricca di sfumature.