martedì 24 marzo 2015

Da crisalide a farfalla. Sentire sè stessi per stare nel mondo.



"Il pensiero laterale è un modo diverso e più creativo di servirsi dell'intelletto, che incoraggia a considerare un problema da molti punti di vista e a trovare le molteplici vie per giungere alla soluzione giusta." (Edward de Bono)

L'autore di questa citazione è un importante psicologo, famoso per i suoi studi sulla creatività.
Lui propone di riflettere su come indirizzare il pensiero e, a questo proposito, riprendendo la distinzione di Guilford tra pensiero convergente e pensiero divergente, propone le nozioni di pensiero verticale e pensiero laterale.

De Bono ci dice che quando attuiamo un approccio di pensiero verticale, ci basiamo sulla logica, intravedendo un'unica via - quella più ovvia, la prima che ci viene in mente - per risolvere un problema o prendere una decisione...
Mentre quando pensiamo in maniera laterale tendiamo a ricercare nuove prospettive e nuovi punti di vista per arrivare alla soluzione migliore.

Il mondo in cui viviamo, in particolare la società e la cultura occidentali, si caratterizzano per la forte dinamicità
dunque, per adattarci a questo mondo sempre più dinamico, è fondamentale che il nostro approccio alla vita sia sempre più flessibile, aperto al cambiamento e all'alterità, critico, attivo, attento, produttivo, creativo, laterale....! 
E non statico, lineare, passivo, chiuso, abitudinario...

Stare al passo della dinamicità del mondo d'oggi però non significa dimenticare il proprio sè e lasciare che il proprio tempo cada nell'oblio...

Guardarsi dentro,
conoscere sè stessi a livello cognitivo,
alfabetizzarsi emotivamente, per controllare le emozioni che ostacolano (come la paura) e favorire quelle positive,
godere delle proprie passioni e inseguirle,
stare nel momento presente,

sono tutte categorie che stanno alla base dell'efficace apertura al mondo esterno.

Crescere al passo con il mondo non vuol dire proiettarsi continuamente verso il futuro, con la fretta. 

Essere dinamici, non coincide col ricercare costantemente il progresso (tecnologico). 

Partire da sè stessi, non è uguale ad autocentramento egoistico se si è proiettati ad uscire dal tempo della crisalide. 




mercoledì 4 marzo 2015

Laddove ci sono le paure, non c'è spazio per la vita!





<<Esistono le paure
ed esiste la perenne aspirazione a cercare, a indagare.
E io spero che non siano le tue paure a vincere,
poichè chiunque vive soggiogato dalle paure,
non vive affatto: è già morto.

La paura è parte della morte, non della vita.
Il rischio, l'avventura, addentrarsi nell'ignoto,
ecco cos'è la vita!

Dunque, cerca di comprendere le tue paure.
E ricorda una cosa: non sostenerle,
sono tue nemiche.
Sostieni l'aspirazione che è ancora viva dentro di te,
rendila una fiamma
tale da poter bruciare tutte quelle paure,
allora potrai incamminarti alla ricerca...>> (Osho)

Quante volte ci è capitato di non inseguire i nostri sogni a causa delle nostre paure? 

Siamo costantemente alla ricerca della sicurezza, difficilmente affrontiamo il rischio e difficilmente abbandoniamo la cosiddetta comfort zone, a discapito dei nostri desideri...
tutto ciò è anche una conseguenza delle nostre paure!


Questo è un grosso limite perchè non permette di vivere al meglio la propria vita,
non permette di essere completamente padroni di sè e del proprio vivere,
non dà la piena possibilità di realizzare le proprie idee creative e di dar luogo a trasformazioni migliorative...
Nel momento in cui prendiamo consapevolezza delle nostre paure e delle nostre emozioni, 
compiamo un primo grande passo verso la vita vera. 

Soprattutto in un'attualità in cui crollano molte autorità e molti punti di riferimento, e in cui vige l'instabilità in numerosi ambiti della nostra vita (si pensi al precariato nel mondo del lavoro),
dobbiamo accrescere l'acutezza soprattutto della flessibilità, dell'intenzionalità, della consapevolezza di sè, della tolleranza, della resilienza...
dobbiamo riuscire ad essere i comandanti di quella nave, che comprende il nostro Sè e la nostra vita, alla ricerca di mete sempre nuove, che sono i nostri sogni, e pronti a cambiare rotta dinanzi a qualsiasi crollo! 

La paura, è un orco che sta dentro di noi che ci distoglie dalla consapevolezza,
è  una parte di quella spazzatura da eliminare quando ci blocca,
per mantenere bonificato il nostro essere, per poter decidere di noi stessi, per non sopravvivere ma godere della vita autentica!





domenica 1 marzo 2015

"E quindi uscimmo a riveder le stelle"...Cambiamoci!



Quando diventiamo adulti la nostra crescita non si arresta! 

Un grande studioso nell'ambito della formazione e della pedagogia, Jack Mezirow, attraverso la sua teoria trasformativa, ci dice che lo sviluppo in età adulta consiste nel passaggio a prospettive di significato sempre più avanzate!

Cosa sono le prospettive di significato?

Esse sono degli orientamenti generali, delle predisposizioni consolidate dall'infanzia che dipendono dalla cultura in cui siamo immersi e che guidano e condizionano i nostri continui apprendimenti.
Dobbiamo pensarle come dei grandi contenitori che contengono al loro interno elementi più particolari, che sono le nostre singole esperienze, conoscenze, convinzioni, sentimenti...

Le prospettive di significato, condizionando la nostra conoscenza, possono anche distorcerla e delimitarla,
e la crescita, quando siamo adulti, avviene proprio quando prendiamo consapevolezza e riflettiamo sulle nostre prospettive e sui nostri limiti, per arrivare a prospettive sempre più aperte

Perchè le persone possono arrivare a trasformare le proprie prospettive di significato? 

Si arriva a una trasformazione
quando si riflette (in maniera critica) su sè stessi, quando si crea un dialogo interiore, quando si capisce quale impatto hanno gli elementi della propria cultura sulla propria vita, quando si mette in discussione il proprio modo di vedere la realtà. 

Jack Mezirow dice che anche qualcosa di imposto dall'esterno che ci disorienta,
come un lutto, una malattia, una separazione o un divorzio, l'uscita dei figli da casa, il mancato superamento di un esame importante, il pensionamento, la lettura di un libro, gli sforzi che si fanno per comprendere una cultura diversa, una discussione che ci fa aprire gli occhi,
può portare a una trasformazione.

Qualunque sfida importante, davanti a una prospettiva consolidata, può spingere a una trasformazione!

A volte si tratta di sfide dolorose, che mettono spesso in discussione dei valori radicati nel profondo e minacciano spesso il nostro stesso senso del Sè.

Per non cadere in stati di profonda negatività, è fondamentale la RESILIENZA, ossia,
essere pronti a riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà,
ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita ci offre, 
dare nuovo slancio alla propria esistenza
imporsi obiettivi nuovi accrescendo sempre la propria intenzionalità e la propria volizione


Guardate questo video! https://www.youtube.com/watch?v=-sBrPdmjDd4